n. 4 – 25 Settembre 2014
La conferenza internazionale sui cambiamenti climatici, che si è tenuta nei giorni scorsi all’ONU, è certo un evento positivo, anche se l’assenza di Paesi come la Cina e l’India ne limita fortemente la validità.
Tuttavia il tema è di importanza mondiale e, anche se ne abbiamo già detto nel passato, pensiamo giusto sottoporre ai colleghi alcune riflessioni.
Intanto evidenziamo una aporia dualistica fra l’affermazione che dalla crisi economica, mondiale anche se più forte in Europa ed in Italia in particolare, si esce con la ripresa della produzione e dei consumi: quindi producendo più CO2 e pertanto spingendo in avanti i fattori umani che concorrono ai cambiamenti climatici.
Dall’altra parte, come nella conferenza dei giorni scorsi, si raccomanda di ridurre le emissioni di CO2, quindi ridurre la produzione … è vero che si afferma che le modalità produttive debbono esser migliorate, in modo tale da renderle ecocompatibili ed è vero che scienza e tecnologia hanno fatto e faranno giganteschi passi in avanti in questo settore, ma ciò avviene ed avverrà in tempi lunghi e con costi iniziali molto alti, tanto che Paesi come la Cina e l’India, ma non solo loro, non partecipano a questo sforzo e seguitano ad inseguire gli stili di vita occidentali con modalità produttive fortemente inquinanti.
La questione essenziale è questa: dobbiamo pensare di proseguire, in Occidente, con l’attuale stile di vita: consumistico, anzi sprecone, edonistico e permissivo? Dobbiamo pensare che sia questo lo stile di vita da proporre a tutta l’Umanità?
Per Noi certo no. Occorre dare luogo ad una Ecologia Umanistica: Amor Creationis!
All’ONU l’intervento del Cardinale Parolin (scaricabile cliccando qui) ha posto nei giusti termini la questione: invitiamo a leggerlo e farne tesoro per gli interventi educativi.
Noi torneremo sulla questione, anche per discutere sui summit mondiali e sui termini scientifici del problema, per contribuire ad evitare che si ampli il business dell’ecofurbizia sui cambiamenti climatici, già fortemente in atto.
Roberto Leoni
presidente