25 Gennaio 2012
RIFLESSIONI E ANALISI SULLA CRISI ECONOMICA E SOCIALE ATTUALMENTE IN CORSO.
Riprendiamo le riflessioni con i colleghi docenti e con tutti gli amici che hanno la bontà di seguirci muovendo da un’analisi della situazione di crisi, economica nelle manifestazioni più evidenti, che a nostro avviso è soprattutto una crisi etica, valoriale, di costume (costume nel senso di mos, morale).
In sostanza l’Occidente, l’Europa, l’Italia, hanno perso la loro identità cristiana e si sono adagiati in un permissivismo consumistico foriero dell’attuale situazione.
Non si può pensare che la crescita economica sia senza fine, quando sentiamo dire che per uscire dalla crisi occorre tornare a crescere ascoltiamo una lettura parziale e distorta della situazione.
Per uscire dalla crisi occorre recuperare il senso dell’impegno e del sacrificio, occorre tornare a lavorare, valutando ogni lavoro come pienamente appropriato alla dignità umana. Guai a proseguire nell’idea che coloro i quali hanno studiato non debbano fare lavori manuali ed impegnarsi nell’aiuto al prossimo. L’economia fondata sulla speculazione finanziaria, sulla riscossione facile di “interessi” derivanti da investimenti e giochi in borsa è un’economia malata. L’economia va risanata passando da un’economia consumistica ad un’economia solidale e recuperando stili di vita fondati sull’austerità, frugalità, impegno e sacrificio.
I nostri giovani vanno allontanati con urgenza dall’ideale del guadagno facile ed amorale, del divertimento fine a se stesso, della superficialità e del relativismo, dall’incapacità di distinguere il bene dal male.
Certo questo non lo si fa con le prediche!
Famiglia e Scuola debbono recuperare la capacità di esser d’esempio, positivo, ai giovani. I docenti si devono fortemente impegnare a recuperare da un lato la pedagogia del lavoro (Montessori, Dewey, Kilpatrik, Makarenco…tanto per citarne solo alcuni fondamentali rappresentanti) e la pedagogia del merito, dei valori e della Persona ( qui l’elenco degli autori è sterminato… ne citiamo alcuni volutamente distanti fra loro: Rousseau, Lambruschini, Hessen, Suchodoloski, Volpicelli, Agazzi, Laeng, Scurati…).
Metodologia laboratoriale: scuola del fare e non del dire (il docente che detta appunti e vuole sentirsi dire quel che lui ha detto purtroppo non è un a specie in estinzione…), fruizione critico costruttiva delle tecnologie educative, troppo spesso si usano computer e LAV con la stessa impostazione della lavagna e del gesso…in tal caso sono soldi buttati via!
Insomma per tutti deve valere la volontà di tornare ad educare per tornare avanti ponendosi oltre il permissivismo senza ricadere nella repressione. La prospettiva è la sintesi a priori di una pedagogia dell’accettazione!
In questo quadro potremo superare la crisi, dar luogo ad una economia solidale ed allo sviluppo sostenibile.
Questo è il senso di AMBIENTIAMOCI a SCUOLA ma tout court il senso profondo di un’azione educativa che recuperi con urgenza l’identità etica cristiana (non c’entra qui la fede) all’Italia. all’Europa, all’Occidente.
Detto questo un appello operativo: attendiamo l’indicazione dei siti web delle Scuole, i progetti, le esperienze da porre in rete nel sito web di FSN.
Fondazione SORELLA NATURA
Roberto Leoni
presidente