CORAGGIO E SPERANZA
Il mese della Pasqua e della Festa della Liberazione in questo 2020 non è vissuto con la gioia e la freschezza della primavera dello Spirito e della Patria.
Gli Italiani hanno dovuto affrontare una guerra presentatasi in una forma mai sperimentata prima.
Da febbraio abbiamo immagazzinato notizie angosciose, avvenimenti, sentimenti, comunque sperimentato una situazione non immaginata se non da scrittori fantascientifici.
Il coronavirus ha sconquassato il nostro modo di vivere, alterata la quotidianità, insinuato pensieri difficili da confidare. Perfino le fake news hanno scoperto nuova fortuna, purtroppo!
Incute pudore parlare delle tragedie che ci ha somministrato eppure c’è stata una giostra, soprattutto all’inizio, di dichiarazioni superficiali, spesso anche stupide.
Ci sarà tempo, perché la cronaca di questi giorni è già storia, di analizzarle e attribuire responsabilità.
Oggi la responsabilità di ciascuno e di tutti - dal Governo ai medici agli operatori di ogni settore- è di partecipare ad una gara di civismo e di solidarietà.
Abbiamo ricevuto molte lezioni. Chissà se dopo il diluvio le avremo interiorizzarle al punto da farci vivere secondo paradigmi rinnovati.
Sanità come sistema di salute, malattia, morte, economia, globalizzazione, Europa, politica estera, sono stati i titoli delle mie riflessioni.
Bisogna riflettere anche cammin facendo e alla fine di questa apocalisse sociale tirare le somme per prevedere il futuro delle relazioni, della comunicazione, della politica, della economia, della tecnologia. Ciascuno di questi ambiti occuperà tempo e tempi. Il Cielo ci scampi dai tuttologi e semplificatori. La complessità non sarà un inciampo ma la sfida a prenderci sul serio.
Abbiamo conosciuto finalmente che solo da 42 anni in Italia la sanità è un Sistema Sanitario Pubblico, universalistico ed egualitario. I millennial e i boomers, che hanno goduto di questa straordinaria riforma, non sanno che non è sempre stato così.
Esistevano le mutue e non tutti i cittadini disponevano dei medesimi aiuti: per tutti il medico condotto e la ostetrica condotta. In Comune c’era l’elenco dei poveri per accedere a servizi minimi. Come sempre non si apprezza quanto si ha a disposizione senza fatica.
Non possiamo nemmeno immaginare come sarebbe stata affrontata l’epidemia senza il nostro sistema pubblico. Eppure, ancora oggi credo non sia ben conosciuto dalla generalità dei cittadini; neppure chi si laurea in medicina, durante il corso di laurea, dispone di un approfondimento riguardo al sistema in cui dovrà lavorare. La celebrazione del quarantesimo della legge di riforma, la n.833 del 23 dicembre 1978, ha visto un fiorire di iniziative convegnistiche e di pubblicazioni che credo siano circolate all’interno degli addetti; grande stampa non ha dedicato instant book né la TV pubblica corsi di aggiornamento.
Una evidenza, anche per noi profani: come il virus, anche l’economia non ha confini. E la globalizzazione non aspetta noi, se non viene governata, per manifestare i suoi effetti. La difesa che non si è voluta alzare da tanto tempo è l’Europa Unita, gli Stati Uniti d’Europa. Gli economisti si stanno incaricando di progettare soluzioni comuni come gli Eurobond, ma gli Stati nazionali, soprattutto nordici perché dovrebbero imbarcare il nostro debito nei loro sani Bilanci? Fossimo stati una federazione... l’Europa ‘matrigna’ è quella che abbiamo lasciato nelle mani degli eurocrati, tecnocrati, non dei politici. L’Italia più di altri, da molto tempo ha “importato” i dossier costruiti dai nordici. Intanto non perdiamo più tempo, si deve fare il pane con la farina che c’è, Merkel, allieva di Kohl, un grande europeo, Macron e Conte ricuciano il filo di De Gasperi, Adenauer e Shumann: “se non ora quando”?
Ogni volta che si cita la nostra casa comune la si indica come un molok estraneo: l’Europa dice, l’Europa fa, come se noi non fossimo lì. La Bce e il Mes non sarebbero poi problemi, ecc. ecc. Abbiamo consentito per anni di indebolire l’idea, se non il sogno, di una patria delle patrie potentissima: 447 milioni di abitanti (più di Usa e più di Russi), il maggior esportatore al mondo e il primo importatore in un mercato che ha una moneta unica e senza dazi e frontiere, il 16% del Pil globale. Ogni Stato, fosse anche Germania o Francia, oppure gli Scandinavi che hanno popolazioni comparabili con quelle di nostre regioni, come competerebbe con USA, Russia, Cina, India?
Per la nostra tremenda crisi da Coronavirus alcuni di questi colossi ha offerto gradita assistenza, tuttavia bisognerà difendersi da qualche futura...ingerenza.
Basterà la nostra modesta politica estera e i nostri Servizi di Intelligence? Eppure, abbiamo solo un Alto Rappresentante a Bruxelles e la politica estera comune si è schiantata contro le crisi libica, siriana e mediorientale. Non citiamo la politica di difesa. Questa è garanzia di deterrenza oltre che di difesa. Ha sbagliato già una volta la Francia ad opporsi e causò un crepacuore a De Gasperi il fallimento del progetto di difesa comune. Che nostalgia di statisti!
L’unità interna e la coesione internazionale sono temi ricorrenti anche nelle ultime dichiarazioni e mosse di moral suasion del Presidente Mattarella perché piccoli e isolati non si vince nemmeno un virus. La scienza per abitudine - tranne nei regimi dittatoriali- mette insieme progetti e risultati della ricerca; è quello il metodo per vincere. Pasteur ha sentenziato che nella lotta fra il microbo e l’uomo, vince il microbo. Ora non è più così, perché l’uomo ha sviscerato anche i microbi ma ha da affrontare i virus, nemici mutanti, che continueranno a sfidarci.
Il coronavirus ci ha inopinatamente costretto ad allenarci a queste eventuali future sfide.
Ha messo a dura prova comportamenti individuali e collettivi. Ha scosso le transenne protettive delle politiche di privacy e di tutela dei diritti personali, perché il diritto alla tutela della salute è diritto alla vita.
La concitazione, anche la confusione di dire, fare, ha alterato relazioni fra istituzioni. È stato il dovere di proteggere prioritariamente la salute - senza, non si può lavorare e produrre- a creare cortocircuiti fra comunicazione, governo e parlamento. Segnalo che non può essere il governo a convocare il Parlamento, semmai tocca ai due presidenti convocare il Governo. Sarebbe stato ovvio un parlamento in seduta permanente, ma del senno di poi sono pieni i fossi.
Perciò polemizzare invece di collaborare ora sarebbe indecente a fronte delle migliaia di vittime e alle decine di miglia di chi vive in una prima linea di impegno inenarrabile. Mi verrebbe da dire ad ognuno, che polemizza elettoralmente, “Provaci tu...”
25 aprile 1945 - 25 aprile 2020
75 anni di pace, di democrazia, di sviluppo. Conquistati rischiando la vita. Un patrimonio da conservare, difendere, diffondere. Anche oggi è in gioco la vita. A tutti è chiesto di difenderla assumendo ciascuno la propria responsabilità.
Memento. La memoria è un dovere. Ricordare è insegnare.
Marzo è stato un mese di ricordi di persone che hanno lasciato un segno esemplare nella storia della nostra democrazia:
16 marzo, rapimento di Aldo Moro
17 marzo, morte di Carlo Donat Cattin 20 marzo, assassinio di Marco Biagi
19 marzo, assassinio di Marco Biagi
21 marzo, Giornata delle vittime della violenza mafiosa 24 marzo, eccidio delle Fosse Ardeatine
24 marzo, eccidio delle Fosse Ardeatine
ADDIO A CARLO CASINI
Addio a Carlo Casini, che è stato per me un collega esemplare. Magistrato, grande giurista, Parlamentare italiano ed europeo, attivista cattolico. Casini ha speso buona parte della sua esistenza a sostegno del diritto alla vita, il fondamento di tutti i diritti.
Lascia in eredità la sua idea, testimoniata dalla creazione del Movimento per la Vita, che oggi può contare su centinaia di centri aiuto per neomamme e mamme in difficoltà. Un tocco tangibile della sua premura e del suo impegno per la vita che non va sprecata. Mai.
Ad Deum, Carlo.
Alzheimer: una sfida possibile, a fianco dei malati e dei familiari per sfidare l’epidemia del secolo Dona il tuo 5 per mille a:
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