Questa news giunge ai colleghi dopo un periodo abbastanza lungo nel quale, volutamente, ci siamo astenuti dallo scrivere, per non intasare di mail le Scuole che hanno affrontato, affrontano e affronteranno ancora per lungo tempo, una situazione del tutto nuova: chiusa la frequenza negli edifici scolastici da parte degli alunni, in gran parte anche dei docenti e del personale ATA, non è chiusa la Scuola ma procede fruendo delle NTE - nuove tecnologie educative- on line.
La fruizione delle NTE è da qualche anno entrata nelle Scuole, di ogni ordine e grado, per un triplice motivo: 1) le nuove generazioni sono native digitali; 2) Ministero, Università, Dirigenti Scolastici e docenti non considerano più le NTE “americanate che non hanno futuro”, come capitava a noi sentirci dire. quando le utilizzavamo nella Scuola Sperimentale a Tempo Pieno di Assisi (prima Scuola italiana ad aver usato il computer e tutte le NTE nella didattica nel 1974), ne tenevano corsi e ne scrivevamo abbondantemente; 3) l’industria ha capito che far entrare le NTE era - è tuttora- business importante.
Questo ha consentito la Scuola on line alla chiusura per il coronavirus della Scuola normale.
Certo non senza problemi e difficoltà: per le famiglie, gli alunni ed i docenti.
Lo sforzo in atto, da pare di tutti, è positivo ma è necessario che tutti, per primi i docenti colgano l’occasione per passare dalla Scuola della lezione frontale e dei compiti a casa alla Scuola Laboratorio per apprendere ad apprendere.
Ci preoccupa vedere la Scuola on line funzionare, spesso, con lezioni frontali e distribuzione di compiti (con schede mandate in PDF che costringono i ragazzi a stampare, compilare, scannerizzare e inviare … basterebbe usare word per consentire la scrittura diretta da PC), anziché fruire della multimedialità che consente il PC a casa, come la Lim in aula.
Troppi docenti usano ancora il PC, la Lim, con la mentalità della lavagna e del gesso; occorre una formazione non tanto all’uso quanto al cambio di approccio mentale!!!
Come insegnava il grande psicopedagogista Jerome Bruner (lo studio di questo autore è fortemente da consigliare) occorre sviluppaee il conoscere per la mano sinistra cioè la creatività. che si ottiene con lo studio - sudate carte di leopardiana memoria - e non abbassando l’asticella delle conoscenza, come avvenuto dal ’68 in poi e come si rischia adesso…
Cosa proporre allora? Senza dubbio la Scuola Laboratorio, laboratorio ecodidattico.
Ne diremo e cercheremo di proporre, come FSN, un Tavolo di Confronto, on line, per i docenti, su questo tema.
Roberto Leoni