18 Maggio 2016
Qualche giorno fa Papa Francesco, nel contesto di una ampio e profondo discorso sulla pietà la misericordia e l’amore – pubblicato sulla rivista argentina La Voz del Pueblo – ha detto:
… I peggiori mali sono povertà, corruzione, tratta delle persone. Posso confondermi con la statistica, ma quali sono gli aspetti per cui le persone spendono di più, dopo alimentazione, vestiti e medicine? Al quarto posto ci sono i cosmetici, al quinto gli animali di compagnia. Questo è grave, eh. Amare gli animali è come programmare l’amore: io posso programmare la risposta amorevole di un cane o di una gattina e non necessito di alcuna esperienza di amore di reciprocità umana. Sto esagerando, non prendetemi alla lettera, però c’è da preoccuparsi …
Questo ha dato la stura a dichiarazioni e critiche di animalisti, alcune con toni maleducati, demagogici ed offensivi, come quello di un certo sig. Lorenzo Croce, presidente di Aidaa, che parla di “parole fuorvianti” e invita il Santo Padre a “occuparsi dei sacerdoti che violentano i bambini o che vivono nei superattici, che non pensano né ai poveri né ai cani e ai gatti, ma solo a loro stessi”. Evidentemente questo signore non sa che il Papa si occupa fondo e concretamente tutti i giorni dei temi cui egli accenna; anche la presidente ENPA, Carla Rocchi, che pure stimiamo cosi come stimiamo profondamente l’ENPA, ha perso un’occasione per tacere.
San Francesco d’Assisi ama profondamente gli animali, cosi come Gesù e tutti i cristiani, non li confonde però con l’Uomo … San Francesco pone in primo piano e su di un piano diverso dagli animali il lebbroso, il povero … l’Uomo. Cercare di far passare San Francesco d’Assisi come chi non distingue fra l’uomo e l’animale fa parte delle molte strumentalizzazioni che si son fatte e si fanno su San Francesco d’Assisi, anche per nostra responsabilità di francescani da pasticceria, per dirla con Papa Francesco.
Quando Papa Francesco dice ciò che ha detto non una ragione, ne ha mille!
Una società consumistica che inonda di pubblicità per cibi animali, per dentifrici per il tartaro dei denti dei cani … che gira lo sguardo dal bambino che affoga, dal vecchio che ha fame, da uomini e donne che vivono di stenti, fuggono dalla guerra, da malati soli, è una società profondamente ingiusta, così come è ingiusto, tout court ingiusto, quell’amore – che noi abbiamo profondamente – per gli animali e che si trasforma in animalismo, non distingue fra l’Uomo e l’animale.
Ci rivolgiamo ai colleghi educatori chiedendo Loro due cose:
- Spiegare bene, far capire, ai giovani la distinzione fra l’Uomo e l’animale, evitando il calderone relativistico che, facendo di ogni erba un fascio, impoverisce le menti;
- Spiegare bene, far capire, la distinzione fra l’amore del prossimo e l’amore verso gli animali, che San Francesco d’Assisi e Papa Francesco, seguendo l’insegnamento di Gesù Cristo, ci insegnano.
Roberto Leoni
presidente