21 Marzo 2016
Di norma non interveniamo su questioni che hanno diretta valenza politica ma, questa volta, non possiamo fare a meno di sottoporre ai Ns. “25 lettori” (per dirla con in Manzoni) alcune sintetiche considerazioni:
- il voto al referendum è un “diritto-dovere” previsto dalla Costituzione della Repubblica: quindi, secondo Noi, è doveroso andare a votare (ci sarebbe certo da riflettere se il referendum che chiama i cittadini ad esprimersi su questioni scientifiche e tecniche, economiche, complesse e di cui non sanno nulla, salvo i “pre-giudizi” veicolati dagli opinion maker (spesso anche loro ignoranti), sia cosa seria o no; sia democrazia vera o finzione demagogica – illuminate la lettura della “Politica” di Aristotele -: però questa è altra questione);
- il quesito referendario, il SI o il NO, alla proroga delle concessioni ci sembra, in quanto tale di non grande rilievo … se ne poteva fare a meno …
- riteniamo però che esso abbia un grande valore metaforico:
– dire che non si vogliono le proroghe significa che si vuole uscire, almeno dare un segnale in questo senso, dalla dipendenza dal petrolio e derivati: dipendenza che è la causa prima del degrado ambientale;
– vuol dire che si spinge sulle energie pulite: solare, eolico, da biomasse, geotermico (ovviamente tutte realizzate bene e gestite bene) … sulla ricerca della mitica fissione fredda …;
– vuol dire che si deve affermare il principio di precauzione sui possibili danni di fuoriuscite, specie in Adriatico, che più che un mare è un lago, come lo è, del resto il Mediterraneo stesso (certo navigano anche le petroliere …); - Noi, quindi, voteremo per la non proroga delle concessioni!
- Forse è vero che questo causerebbe ulteriore dipendenza energetica dalle importazioni – sostituibili però dalle energie alternative di cui detto sopra -;
- Forse è vero che potrebbe generare disoccupazione: disoccupazione, riconvertibile, volendo, nella custodia del territorio e nel lavoro nel settore delle energie alternativa;
Certo è vero che in una democrazia rappresentativa seria non si chiamano i cittadini a decidere su questioni scientifiche, tecnologiche ed economiche complesse. Devono decidere i Governanti ed il Parlamento: se ne sono capaci!
Roberto Leoni
presidente