14 Ottobre 2015
L’enciclica LAUDATO SI richiama tutta l’Umanità ad impegnarsi per risolvere i danni che lo sviluppo industriale incontrollato, l’economia finanziaria, il consumismo, hanno causato al Pianeta e all’Umanità.
La visione antropologica – ecologia umanistica – che Papa Francesco comunica non è però catastrofista e pessimista ma esprime la fiducia che l’Umanità, prendendo coscienza della situazione, possa risanare il pianeta e dare luogo, con nuovi stili di vita, tramite l’aiuto di scienza e tecnologia eticamente orientate, ad un umanesimo integrale nel quale il rapporto fra l’Uomo ed il Creato sia armonico, così come, metaforicamente descritto da San Francesco d’Assisi nel Cantico delle Creature.
Occorre un impegno planetario per liberare l’Umanità dalla fame, dalle malattie, dall’ignoranza e per “ripulire” il pianeta.
Un fattore essenziale perché ciò avvenga sta nel fatto che le giovani generazioni ricevano una educazione integrale, ove la così detta educazione ambientale sia fattore strutturale.
Noi educatori italiani dobbiamo fare la nostra parte … il mare è fatto di gocce!!!
È fondamentale liberare le nostre conoscenze da tutte una serie di slogan, luoghi comuni, sentito dire (gli idola fori di cui parla Bacone) che imperversano e che, veicolate ed amplificate dalla tremenda superficialità delle comunicazioni di massa (appunto di massa per massificare) di fatto non solo non contribuiscono alla soluzione dei problemi ma finiscono per aggravarli.
Molti possono esser gli esempi, ne prendiamo uno fra i più cogenti: nessuno può negare che fattore di inquinamento siano le massive dosi di diserbanti, pesticidi, concimi chimici, che vengono usati in agricoltura; non ci si può illudere che la soluzione venga dalla così detta agricoltura biologica e dalle nicchie di produzioni elitarie come quelle, certo pregevoli, dello slow food : chi pensasse di risolvere la fame nel mondo con queste cose la pensa esattamente come la regina Antonietta che. al popolo affamato, voleva dare brioches … la strada da percorrere, con tutte le cautele etiche, scientifiche e tecnologiche, è quella di un’agricoltura che non respinga il miglioramento genetico (in realtà non è mai stato respinto dagli agricoltori, se così fosse stato non avremmo, ad esempio, sulle nostre tavole il tanto apprezzato, oggi, pomodoro ciliegino: viene da una manipolazione genetica israeliana e vent’anni fa non c’era).
Su questo tema invitiamo a leggere l’ottimo scritto della senatrice a vita, scienziata, Elena Cattaneo pubblicato qualche giorno fa su Repubblica e che speriamo rendere scaricabile dal Ns. sito.
Perché abbiamo toccato questo punto, pur sapendo che può suscitare un vespaio? Lo abbiamo fatto perché siamo convinti che i docenti, a tutti i livelli, debbano avere corrette competenze e debbano evitare di cadere nelle trappole ideologico emotive veicolate dalla pseudocultura e debbano trasmettere alle giovani generazioni cognizioni scientificamente fondate, ed eticamente chiare.
Quando vediamo giovani che vanno a protestare, ad esempio, contro la geotermia, soffriamo poiché Loro, senza saperlo, sono strumentalizzati dai gestori, spesso malavitosi, delle discariche; quando li vediamo cadere nella trappola anti OGM soffriamo perché li vediamo porsi, senza saperlo, dalla parte dei venditori multinazionali di pesticidi, di diserbanti …
Cari colleghi un forte invito a studiare bene le questioni per evitare di cadere nelle trappole e farci cadere i giovani: il Creato si tutela con etica, scienza e tecnologia!
Roberto Leoni
presidente