News n° 31 – News speciale Laudato si! grande enciclica di Papa Francesco
n. 31 – 19 Giugno 2015
LAUDATO SII! grande enciclica di Papa Francesco
Il 18 Giugno 2015 è certamente una data che entrerà nella storia!
L’enciclica di Papa Francesco dedicata alla Custodia del Creato è infatti un documento di portata planetaria, destinato ad esser studiato, discusso, ricordato …
Papa Francesco ha messo l’Umanità intera – l’enciclica infatti non è rivolta solo ai cattolici ma è diretta a tutti gli abitanti del pianeta Terra, indipendentemente da religione, razza, cittadinanza – di fronte alla responsabilità di custodire Sorella Terra per preservarla e lasciarla in eredità alle generazioni a venire.
Il richiamo, forte, alla responsabilità si inscrive nell’insegnamento evangelico, nella tradizione cristiana, nelle dottrina sociale della Chiesa e nei valori etici universali.
Responsabilità di tutti, delle istituzioni – internazionali, nazionali, locali – per la salvaguardia dell’ambiente naturale e per quello umano, entrambi aspetti dell’unica realtà che è il Creato.
La pubblicazione dell’enciclica mi ha riempito di gioia!
Avendo dedicato da oltre vent’anni, con la Fondazione Sorella Natura, un’attività costante alla diffusione della saggia ecologia, che andasse oltre l’ecologismo ideologico emotivo (quando questo non era facile ed interessava a pochi) l’insegnamento di Papa Francesco è la conferma della validità di un impegno.
Il cardinale Bergoglio, divenuto Papa, con l’assunzione del nome Francesco dimostrava subito la Sua sensibilità ai temi della Custodia del Creato: il 19 Marzo 2013 diceva:“… Custodiamo Cristo nella nostra vita per custodire gli altri, per custodire il creato. La vocazione del custodire, però, non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti. È il custodire l’intero creato, la bellezza del creato … come ci ha mostrato San Francesco d’Assisi: è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo …” e nell’omelia alla S. Messa del 4 Ottobre 2013, in Assisi, poneva la lettura, autentica, dell’insegnamento di S. Fracesco: “San Francesco viene associato da molti alla pace ed è giusto … la pace francescana non è un sentimento sdolcinato. Per favore questo San Francesco non esiste! E neppure è una specie di armonia panteistica con le energie del cosmo … anche questo non è francescano! anche questo non è francescano ma è un idea che alcuni hanno costruito … Il Santo di Assisi testimonia il rispetto per tutto ciò che Dio ha creato, senza sperimentare sul creato per distruggerlo … e soprattutto testimonia che l’uomo è chiamato a custodire l’uomo, che l’uomo sia al centro della creazione, al posto dove Dio – il Creatore – lo ha voluto” .
In queste parole è in nuce l’enciclica che oggi il Papa invia al mondo intero. Certo noi cittadini di Assisi e dell’Umbria dobbiamo meditarle e cercare di applicarle più di altri: abbiano infatti il dovere di non ridurre San Francesco, il Cantico delle Creature, ad una religiosità spettacolare a fini turistico commerciali; abbiano il dovere di esser esempio di stili di vita nuovi, che sono, poi, un ritorno, adeguato ai nostri tempi, a quella frugalità francescana, che è un comune denominatore dell’enciclica. I guasti all’ambiente naturale ed umano, prodotti da una tecnologia asservita ad un’economia finanziaria, consumistica, selvaggia, sono esaminati dal Papa con profonda attenzione: dai cambiamenti climatici alla scomparsa di biodiversità allo sfruttamento della Terra – di Sorella Terra – che nulla a che fare con l’ideologia di Gaia -, allo spreco, ai rifiuti abbandonati a se stessi, a milioni di esseri umani deprivati di cibo ed acqua. Il Papa vede nell’impegno solidale, nell’economia solidale, in un’educazione che recuperi i valori di amore per il Creato, che è natura ed umanità, la via da perseguire con urgenza per evitare catastrofi.
Certamente il documento papale, ponderose come un trattato, esige analisi approfondite ed ampie, come dicevamo va studiato e capito a fondo. Intanto oggi ne prendiamo atto, anche valutando l’ eccezionalità delle modalità di presentazione: il Papa, con a fianco un grande teologo cristiano ortodosso e due scienziati, metafora interpretativa di un’ Umanità capace di Custodire il Creato!
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