n. 12 – 13 Gennaio 2014
Sabato scorso, 11.01.2014, abbiamo avuto il piacere di partecipare all’incontro, tenutosi a Sarzana, per esaminare come risolvere il problema dello spiaggiamento di grandi quantità di legname, scaricate in mare dopo le torrenziali piogge dei mesi scorsi e che le mareggiate hanno ributtato a riva. Si è trattato di un grande esempio di concretezza politica da parte del ministro dell’Ambiente, on. Andrea Orlando, che invece di perdersi nei meandri della burocrazia, troppo spesso inconcludente, ha convocato un incontro operativo con i sindaci interessati ed ha invitato il massimo esperto sulla questione delle biomasse, il prof. Franco Cotana – ci onoriamo averlo fra i soci di FSN – e si è stabilito: quel legname non è rifiuto da mandare in discarica ma i cittadini ne possono prelevare per uso domestico (risparmiando così, almeno un po’, sui costi del riscaldamento); il rimanente può esser raccolto e termo valorizzato, dopo dilavamento, producendo così energia: da un problema una opportunità! Si pone però la necessità di separare dal legname la plastica spiaggiata: ci siamo permessi suggerire che questo venga fatto con un’azione di eco-lavoro educativo da parte degli scolari e degli studenti; diamo la disponibilità di FSN a contattare le scuole a tal fine Da questa esperienza, dando atto al ministro della Sua positiva concretezza, traiamo:
- una proposta: tutte le Scuole, dalla materna alla superiore, organizzino, in maniera adeguata all’età dei discenti, con la collaborazione degli Enti Territoriali, del Corpo Forestale dello Stato e quant’altri, azioni permanenti di eco-lavoro educativo degli scolari e degli studenti – Custodia del Creato, a fatti – di pulizia spiagge, boschi, fossi, giardini pubblici …
- una riflessione, seria, che sottoponiamo in primis a Parlamentari ed Amministratori ma anche ad ambientalisti e comitati vari: soprattutto dopo lo scandalo romano sulla gestione dei rifiuti e gli arresti conseguenti, dopo la eco-tragedia della terra dei fuochi, come si fa ad esser contrari alla termovalorizzazione – con impianti scientificamente e tecnologicamente garantiti e con una manutenzione ottimale -: si vogliono ancora le discariche, quasi sempre fonte di finanziamento per le eco-mafie; si vuole ancora che i rifiuti (come sta accadendo ora a Roma) vadano in Olanda, Germania ecc. con costi folli e lì producano energia elettrica, che noi ricompriamo? Lo abbiamo detto e scritto più volte, lo ripetiamo ancora: se a Tokio ci sono 21 termovalorizzatori, ci sono a Vienna, Montecarlo, Parigi … perché non a Roma, Napoli, Palermo … e si, per esempio a Brescia? Se invece di spendere circa 150/180 € a tonnellata di rifiuti spedita all’estero li trattassimo spenderemmo 25/30€ a tonnellata: forse la nuova TARSI potrebbe esser ridotta … non vi pare? Dai Parlamentari, dagli Amministratori, dai cittadini tutti, ci aspettiamo, ciascuno, per le proprie responsabilità civili, che le risposte al tema vengano chieste agli scienziati, non a chi, magari dichiarandosi progressista, è rimasto alla cultura del cardinale Bellarmino (era quello che non voleva porre l’occhio al telescopio di Galilei), o fa per professione l’agitatore sociale, non avendo altro mestiere … Dai legislatori ci aspettiamo che tolgano di mezzo tutte le complicazioni burocratico amministrative e che venga cancellata la possibilità, che oggi l’iper garantismo dà, di bloccare le concrete azioni per installare velocemente impianti di avanguardia per il trattamento dei rifiuti, così che in Italia diano ricchezza sociale e non servano ad arricchire eco furbi e mafie!
- aggiungiamo, ribadendo quanto detto altre volte: si faccia la raccolta differenziata per il valore educativo che ha; si sappia che non è la soluzione del problema dei rifiuti (se poi il differenziato vien buttato in discarica come sembra facessero a Roma è una costosa presa in giro) e si sappia che la differenziazione a valle della raccolta costa molto meno, è più efficacie e consentirebbe diminuire la TARSI … se la fanno a Tel Aviv perché non da Noi?
Roberto Leoni
presidente