News n°19 – Roma, 26 Marzo 2013 I ragazzi della Fondazione “Sorella Natura” di Assisi vicini al Magistero di Papa Francesco
news n. 19 – 26 Marzo 2013
I giovani del Papa “custodi del Creato”
I ragazzi della Fondazione “Sorella Natura” di Assisi vicini al Magistero di Papa Francesco
Di Giuseppe Adernò
Grande gioia ed entusiasmo ha prodotto il discorso di Papa Francesco sulla custodia del creato, in particolare tra gli studenti della Fondazione “Sorella Natura”, i quali hanno preso in carico il titolo e l’onere di essere i “custodi del creato”.
La Fondazione, nata ad Assisi per opera dell’ispettore Roberto Leoni ha elaborato un progetto didattico “Ambientiamoci a scuola” che diffonde i principi di salvaguardia e rispetto della natura ai quali ha fatto riferimento Papa Francesco nel discorso introduttivo del Suo Pontificato e aiuta gli studenti a prendere maggior coscienza dell’essere cittadini del mondo. “Sorella Natura” coniuga nel suo decalogo i principi della sana ecologia e porta l’impronta della città di Assisi, dove ha sede. Papa Bergoglio, quindi, scegliendo il nome “Francesco” si è inserito nel circuito del progetto, ed è per i ragazzi della Fondazione Guida e Maestro.
Il verbo “custodire” si unisce alle altre tre “C” elencate da Papa Francesco: camminare, costruire, confessare”. Quasi le quattro ruote di un carro che corre veloce nel sentiero della Chiesa nella società contemporanea, e che assume una caratteristica particolare quando si parla di ambiente, di natura – per noi cristiani “creato” – e collega il pensiero al Creatore.
“La parola ‘creato’ – insegnava il Papa emerito Benedetto XVI – ricorda che il grande e meraviglioso albero della vita non è frutto di un’evoluzione cieca e irrazionale, ma questa evoluzione riflette la volontà creatrice del Creatore e la sua bellezza e bontà”. La vocazione cristiana è, appunto, quella di custodire tutte le creature, soprattutto le più deboli, con sincerità, rispetto e amore. La responsabilità verso la creazione riguarda il disegno di Dio che vi è inscritto. Questa custodia comprende anche noi stessi, così da non “sporcare” la nostra vita con sentimenti di odio, invidia, superbia. Prendersi cura degli altri, infatti, richiede soprattutto “bontà e tenerezza”.
Papa Francesco soffermandosi sull’etimologia della parola “Pontefice”, ovvero “colui che costruisce ponti, con Dio e tra gli uomini”, ha voluto lanciare una nuova sfida alla società contemporanea nel far sì che tutti gli uomini possano costruire ponti tra di loro, trovando nell’altro “non un nemico, non un concorrente, ma un fratello da accogliere ed abbracciare”. Il pensiero di Francesco è in linea con quello di Benedetto XVI che scriveva agli studenti: “Oggi più che mai – si leggeci appare chiaro che il rispetto per l’ambiente non può dimenticare il riconoscimento del valore della persona umana e della sua inviolabilità, in ogni fase della vita e in ogni condizione. Il rispetto per l’essere umano e il rispetto per la natura sono un tutt’uno, ma entrambi possono crescere ed avere la loro giusta misura se rispettiamo nella creatura umana e nella natura il Creatore e la sua creazione. Su questo, cari ragazzi, sono convinto di trovare in voi degli alleati, dei veri “custodi della vita e del creato”.
Il primo atto di “custodia” si riferisce alla creatura umana da custodire sin dal suo concepimento. Quindi alla custodia educativa che si manifesta nel prendersi cura dei figli a casa e degli alunni a scuola, cercando il loro miglior bene e, da bravi educatori, imparando a “saper guardare tutti ed osservare ciascuno”. Se da un lato è impossibile “costruire ponti tra gli uomini, dimenticando Dio”, viceversa “non si possono vivere legami veri con Dio, ignorando gli altri”. Non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo!” ha detto Papa Bergoglio.
Ed ecco la scansione del progetto “ambientiamoci a scuola” che si fonda sul decalogo della Saggia ecologia, dieci regole ispirate all’insegnamento di San Francesco d’Assisi, capaci di guidare il rapporto uomo-natura e favorire comportamenti ed atteggiamenti di rispetto, di salvaguardia e di sviluppo:
Ricorda, con umiltà, che la Terra, con ogni altra Creatura, Ti è stata affidata da Dio affinché Tu viva, conosca, condivida, ami, con lode al Signore.
Obbedisci alle Leggi del Creato senza piegarle ai Tuoi interessi. Conoscile sempre di più ed applicale rispettando le norme eterne dell’ etica universale.
La Terra, con tutte le Creature, è il Tuo unico ambiente di vita: non Ti è dato averne altro. Impegnati, affinché i Governanti da Te eletti non lo dimentichino mai.
Ispira al rispetto del Creato la Tua condotta in tutte le occasioni ed educa in tal senso i Tuoi figli.
Opera affinché il Tuo comportamento e quello della società sia rispettoso della vita in tutte le sue forme. Il Tuo operare abbia cura di ogni specie vivente.
Non inquinare l’aria, né l’acqua, né la terra. Esigi che la produzione ed il progresso avvengano secondo precise linee di sviluppo sostenibile.
Custodisci col Tuo lavoro umano la Creazione che Ti è stata data. Diversifica e ricicla ogni scoria prodotta.
Non consumare inutilmente, affinché ogni fratello possa condividere tutti i beni del Creato.
Non delegare ad altri ciò che Tu puoi fare; non dimenticare mai che l’ amore a Dio e l’ amore per il prossimo sono supremo comandamento.
Il decimo punto ti sia suggerito dalla Tua coscienza.
“Sorella Natura” vuole semplicemente fornire nove punti di riflessione, nel nome di S. Francesco d’Assisi, per un rapporto sano e costruttivo che diventa anche impegno con il Creato. Queste dieci regole sono altresì codificate nella Carta Deontologica redatta a Castelfranco Veneto il 17 maggio 1996.
Ogni intervento dell’Uomo sull’ambiente dovrà tener conto di quanto sopra affermato e quindi esser realizzato secondo rigorosi principi di competenza scientifica, di valutazione socio – economica, di riflessione culturale. Nessuno può arrogarsi il diritto di porre in essere interventi secondo un’ottica meramente produttivistica. O di dichiararsi pregiudizialmente contrario all’intervento umano sulla natura. La conservazione della natura non può più esser intesa come statica, occorre maturare il concetto di conservazione dinamica. Per ogni opera umana si dovrà esser consapevoli dei fattori di squilibrio che essa introduce e prevedere precisi interventi di riequilibrio. Si dovrà rinunciare a quelle opere per le quali si valuti oggettivamente che i fattori di squilibrio siano talmente grandi da non poter esser sostenibili.
Si dovrà svolgere, pertanto, un’azione formativa costante in tal direzione nella famiglia, nella scuola e nella società, in una prospettiva di frugalità e condivisione che diano luogo ad una società eticamente orientata. I ragazzi di “Sorella Natura”, nominati da Benedetto XVI “custodi, difensori e ambasciatori del Creato”, nell’attuare a scuola il progetto “ambientiamoci” nelle strutture, nell’impiantistica, nella logistica degli edifici, nella metodologia, nella didattica e nei comportamenti, si sentono ancor più vicini alla Chiesa e al Magistero di Papa Francesco.
Quando il Santo Padre ha affermato: “Troppo spesso non usiamo per il bene, ma sfruttiamo avidamente a danno l’uno dell’altro”, ha consegnato ai giovani una missione nuova da svolgere e sempre attiva: ”Rispettare il Creato e seguire Cristo”.
Il prossimo 28 novembre, giorno della proclamazione di san Francesco d’Assisi quale Patrono dell’ecologia, avvenuta nel 1979 per iniziativa di Giovanni Paolo II, i ragazzi di “Sorella Natura” vorranno incontrare Papa Francesco e festeggieranno insieme il Patrono d’Italia che Pio XII definì “il più italiano dei santi, il più santo degli italiani”.
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