Assisi, 15 Febbraio 2011
Anticipiamo la news generalista prevista per il 28.02 per intervenire sulla polemica che, in questi ultimi giorni, si è scatenata sugli incentivi alle energie alternative, sul fotovoltaico in particolare. Polemica innescata con la scusa della scoperta di alcune truffe e portata avanti sull’eccessivo costo derivante dagli incentivi, costo che si scarica sugli utenti con l’aumento delle bollette o, se queste non aumentano, sullo Stato e quindi per ricaduta sul contribuente.
Ebbene, premesso che le truffe vanno colpite secondo la legge e che quindi non possono esser fattore di freno allo sviluppo delle energie alternative, noi sosteniamo che le energie alternative, tutte, vanno sostenute sia per la grande capacità di educare ad uno sviluppo sostenibile che il loro uso genera, sia perché sono un importante passo in avanti per uscire dalla dipendenza dal petrolio, che è una emergenza planetaria.
Lo sviluppo delle energie alternative infatti dà luogo alla produzione di energia elettrica senza bisogno di bruciale petrolio o gas; più energia si produce meno si inquina e si avvia il percorso per la de – petrolizzazione. Non vorremmo che la polemica attuale derivi dalla longa manus dei signori del petrolio sui mezzi d’informazione… dice Andreotti che qualche volta a pensar male si indovina…non vorremo che anche l’assenso alla polemica di qualche organizzazione ambientalista dipenda dal fatto che, forse, i petrolieri sono fra gli sponsor…
Veniamo agli aspetti economici: se è vero che il costo degli incentivi a carico dello Stato è alto – comunque stanno diminuendo di anno in anno – perché parte di questo costo non viene caricato sulle grandi produttrici-distributrici di energia elettrica? Non è forse vero che l’energia prodotta da fonti alternative va, in gran parte, in rete e che viene rivenduta e fatta pagare a prezzo pieno agli utenti nel mentre le grandi distributrici ci guadagnano? L’oligopolio della produzione distribuzione e dei petrolieri perché non viene coinvolto nel pagamento degli incentivi e viene lasciato tutto a carico dello Stato?
Sottoponiamo queste considerazioni ai giornalisti non filo petrolieri e soprattutto ai parlamentari che in questi giorni stanno affrontando la questione e che speriamo la affrontino dalla parte dell’ambiente e non dei petrolieri produttori di energia “sporca”.
Fondazione SORELLA NATURA
Roberto Leoni
presidente